3829 recensioni a vostra disposizione!
   

WYATT EARP
(WYATT EARP)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 20 ottobre 1994
 
di Lawrence Kasdan, con Kevin Costner, Dennis Quaid, Gene Hackman, Isabella Rossellini (Stati Uniti, 1994)
 
Quella mattina ad Hollywood, quando gli autori si sono svegliati con l'idea di produrre WYATT EARP non poteva essere una come le altre. Non poteva, cioè, essere esclusivamente condizionata dal calcolo di sommare due successi: quello di un western diligente com'era stato SILVERADO di Lawrence Kasdan con quello, assai più ispirato e meritato, dell'attore-autore Kevin Costner di BALLA COI LUPI.

Perché? Perché il personaggio di Wyatt Earp è tra i più emblematici di tutta la storia del western: e non solo in quanto protagonista - assieme al suo celebre compare, il dentista pistolero e tubercolotico Doc Hollyday - di due capolavori come MY DARLING CLEMENTINE (1946) di John Ford, e SFIDA ALL'O. K. CORRAL (1957) di John Sturges. Ma poiché riassume molte delle ragioni per le quali quel genere cinematografico spiega, come forse nessun altro, molta parte della natura della società americana.

Wyatt Earp era infatti (oltre che un complessato, ma questo è un altro discorso, che qualcuno potrebbe chiamare post-moderno) un "buono": costretto - come la parte migliore dei pionieri di allora, ergo come la parte più "giusta" dei cittadini americani che credono nella determinazione, nel positivismo per riuscire nella vita - ad usare anche la forza. In questo senso, il regolamento di conti forse più celebre di tutto il western, quello dell'O. K. CORRAL, rappresenta qualcosa di più della semplice eliminazione del clan dei cattivi Clanton da parte deii buoni fratelli Earp, sceriffi prima della citttà di confine di Dodge City, poi di quella altrettanto mitica di Tombstone. Ma di un'operazione di pulizia radicale, da parte di un personaggio che godeva della fama di un duro, ma che in effetti era diventato celebre per il suo uso intelligente, quasi raffinato dell'autorità: Wyatt Earp (contrariamente a quanto sembra farci credere ora Kasdan, ed è una delle storture del film) doveva la sua immensa reputazione al fatto di aver ucciso soltanto otto avversari, essendo riuscito a dominare tutti gli altri senza inutili spargimenti di sangue. Tant'è che l'operazione O. K. CORRALL suscitò anche allora un'enorme emozione: i pur vaccinati cittadini di Tombstone reclamarono infatti un'inchiesta, Wyatt Earp e Doc Hollyday furono processati, giudicati innocenti, anche se invitati cortesemente ad abbandonare la regione...

Un regista esperto e decorativo come Kasdan decide di rispolverare tutto ciò, in maniera altrettanto radicale: dipingere l'evoluzione del personaggio Earp fin dall'adolescenza, in un'opera-somma di più di tre ore. Operazione più che ambiziosa, anche perché segnata, dalla personalità di Kevon Costner: convinto - come nel fortunatissimo BALLA COI LUPI - di poter rivisitare, fuori dal mito, fuori da ogni schema iconografico, dissacrando ma senza ironia, esaminando alla luce di una nuova innocenza, un interesse quasi etnografico, la società di quell'epoca.

In questo senso, WYATT EARP avrebbe potuto essere un'opera notevole: ma il cinema - quante volte abbiamo dovuto constatarlo - non nasce dalle formule. La rivisatazione "moderna" di Earp, dai rapporti col padre alla sua fine, sorprendente in quanto avvenuta nel proprio letto ed in età avanzata, dovrebbe farci riflettere anche in funzione del nostro tempo: più che un giusto, questo Wyatt Earp dovrebbe essere un debole, condizionato dall'autoritarismo del padre e dai suoi rapporti con le donne, condotto progressivamente ad un uso fuorviante ed ambiguo dell'autorità e della violenza. Non certo il puro, idealista Henry Fonda creato dall'inimitabile semplicità classica di John Ford. Ma nemmeno l'implacabile Burt Lancaster di John Sturges: piuttosto, un individuo dalle contraddizioni moderne, portato a generare un'ossessione dell'ordine, un concetto degenerato della repressione.

Se il Costner un po' ciolla di WYATT EARP suscita tutt'altro genere di riflessione (più noia, che significativa ambiguità) delle come sempre lodevoli intenzioni degli autori, ciò è dovuto ovviamente alla loro responsabilità. Interminabile nella sua presunzione di farsi cronistoria definitiva, il film è tutto fuorchè quell'ineluttabile fuga in avanti che avrebbe dovuto rappresentare. Kasdan chiarooscura elegantemente gli interni, e si ricorda per qualche istante di essere stato il cineasta sensuale di BODY HEAT: non a caso, l'aggressiva freschezza della giovane Joanna Going (la spregiudicata attrice che vivrà fino alla fine con il protagonista) è tra le non molte sorprese del film. Ma non riesce né a strutturare la pellicola, né tantomeno ad inventare qualche situazione inedita. Un Kevin Costner ingrassato, più preoccupato che altro ad occupare in permanenza lo schermo,

fa la fine degli altri personaggi: come il Gene Hackman dimenticato nel ruolo del padre, come il mitico dentista, qui trasformato in giocatore d'azzardo ed interpretato da Dennis Quaid, si perde in quella che non sa essere altro che un'illustrazione milionaria di schemi reciclati.


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda